Publio Sempronio Tuditano

Post pugnam Cannensem in castris multitudo...Canusium incolumes perveniunt.

Dopo la battaglia di Canne nell'accampamento c'era una moltitudine senza condottieri; tutte le cose essendo piene di nemici, i soldati non volevano gettare i propri corpi in un pericolo tanto grande.

P.Sempronio Tuditano tribuno dei soldati parlò così: "Preferite dunque essere catturati da un avarissimo e crudelissimo nemico? Ciò non potrà accadere, perché siete cittadini del console L.Emilio, che preferì morire bene che vivere turpemente.

Ma, prima che le maggiori schiere dei nemici vi sbarreranno il passo, tramite quelli, che sono a difesa delle porte disordinati e scomposti, irrompiamo! Con il ferro e con l'audacia la via sarà accessibile anche attraverso i nemici serrati. Pertanto procedete con me, che volete salvi voi e lo stato!". Non appena disse tali parole, strinse la spada e realizzato il cuneo andò in mezzo ai nemici.

E, i Numidi essendosi scagliati sul lato destro, spostati gli scudi sul braccio destro, evasero nell'accampamento maggiore all'incirca seicento e da lì giunsero direttamente a Canosa indenni. (by Maria D.)

Versione tratta da Livio

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