la cagna e i suoi cuccioli - Gradus facere - versione latino

La cagna e i suoi cuccioli versione latino e traduzione libro gradus facere vol. 2 numero 3 pagina 13

Habent insidias blanditiae hominis mali; haec fabula monet ut eas vitemus. Canis parturiens, cum rogasset alteram ut natos in eius tugurio ... (la versione continua la traduzione è completa)

Le moine dell'uomo malvagio nascondono insidie: i versi seguenti ci avvertono di evitarle.

Una cagna, che doveva partorire, chiese ad un'altra di lasciarle deporre i piccoli nella sua tana, e l'ebbe facilmente; poi, quando l'altra richiese il posto, lei la supplicò, e a forza di preghiere, riuscì a ottenere una breve dilazione, sino a che le fosse stato possibile portare via i cagnolini una volta irrobustiti.

Scaduto anche questo termine, l'altra cagna si mise a pretendere con più insistenza la sua cuccia. "Se potrai essere alla pari di me e della mia banda (=cagnolini)", disse, "lascerò il posto"

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