La predizione del futuro presso gli antichi - versione latino facile gradus
La predizione del futuro presso gli antichi
Versione di latino e traduzione
dal libro facile gradus
Nulla gens tam barbara vel tam docta videtur, quae(=ut) auguriis fidem negaverit....
Nessuna popolazione tanto Barbara o tanto dotta sembra che abbia negato la fiducia agli auguri.
Si tramanda che gli Assiri abbiano osservato a lungo le traettorie ed i movimenti delle stelle, tanto che quindi conoscessero gli eventi futuri. Anche i Caldei e gli Egizi, dall’osservazione di ogni giorno delle stelle, credevano che a ciascuno si potesse predire il destino.
Il popolo dei Cicili poi sembra che spesso abbia conosciuto le cose future dall’assidua osservazione del volo e del canto degli uccelli. Mai la Grecia inviò una colonia e intraprese una guerra senza che prima abbia interrogato i numi. Si tramanda che anche i Romani abbiano avuto molti tipi di divinazione.
Romolo, fondatore della città di Roma, prestò fede agli auguri ed egli stesso è stato un espertissimo augure. Costa che i rimanenti re Romani non siano stati meno creduloni e, cacciati via i re, niente mai sia stato intrapreso senza gli auspici.