Aureliano (II) - Versione Grammatica Picta
Aureliano imperante monetarii rebellaverunt vitiatis pecuniis. Quos Aurelianus victos summa crudelitate compescuit, ut a quibusdam iudicatum est....
Al tempo in cui regnava Aureliano i coniatori di monete si ribellarono a causa del denaro corrotto.
Aureliano frenò questi dopo averli sconfitti con elevata crudeltà, come fu giudicato da alcuni. Si narra che anche lui fu correttore della disciplina militare. Cinse la città di Roma con mura più solide. Edificò un tempio al sole, in cui collocò un'infinita quantità d'oro e di gemme. Tralasciò la provincia della Dacia, che Traiano aveva realizzato oltre il Danubio, devastato ogni territorio dell'Illiria e la Mesia, disperando di poterla trattenere, e collocò i Romani che erano stati condotti via dalle città e dai campi della Dacia nella Mesia centrale e la chiamò Dacia.
Fu ucciso per l'inganno di un suo servo, che con dei falsi scritti persuase alcuni uomini militari che Aureliano aveva intenzione di ucciderli; e così fu ucciso da questi stessi a metà del percorso, che si trova tra Costantinopoli e Eraclea.
Tuttavia la sua morte non fu invendicata. Si meritò anche di essere incluso tra gli dei.
(By Maria D. )
Versione tratta da Eutropio