L'amicizia: un'inclinazione naturale al bene
Saepissime puto, de amicitia cogitans, maxime illud considerandum esse, utrum amicitia desiderata sit propter imbecillitatem atque inopiam an alia sit amicitiae causa, antiquior et pulchrior ...
Molto spesso penso, riflettendo in merito all'amicizia, che bisogna considerare soprattutto questo, se l'amicizia sia desiderata per debolezza e mancanza o se sia un'altra la ragione dell'amicizia, più antica e più bella e più generata dalla stessa natura.
L'amore infatti, da cui viene denominata amicizia, è il cardine per congiungere la benevolenza.
Infatti spesso le utilità sono percepite pure da quelle cose, che sono coltivate e osservate sotto la parvenza di amicizia in ragione del momento; nell'amicizia invece non c'è nulla di finto, nulla di simulato e ogni cosa è vera e volontaria (spontanea). Perciò penso che l'amicizia sorga dalla natura piuttosto che dall'indigenza, dall'attaccamento più dell'animo con il sentimento di amare, che dal pensiero di quanto quella cosa sia in procinto di essere considerata di vantaggio.
(By Maria D. )