Mai percuotere gli alunni

Caedi vero discentes, quamlibet et receptum sit...

In verità non si addice affatto al maestro percuotere gli alunni, anche se sia ammesso e non sia disapprovato da alcuno, prima di tutto perché è deforme e servile e sicuramente ingiurioso:

poi perché, se qualcuno ha una mente tanto infima da non essere corretta con il rimprovero, questi sarà resistente anche alle piaghe, come qualsiasi schiavo di basso valore; infine perché questo castigo sarà inutile, se sorveglierà come un assiduo controllore degli studi. Poi avendo costretto il bambino alle percosse, cosa farai ad un giovane, su cui non può essere utilizzato tale timore e devono essere apprese cose più elevate?

Aggiungi che a coloro che ricevono botte accadono spesso per il dolore o per la paura molte cose orribili a dirsi, tale vergogna abbatte e infrange l'animo e incute la fuga e la noia della vita. Appunto se nello scegliere il modo di comportarsi dei precettori vi fu minor cura, è vergonoso a dire, in quali cose vergognose gli uomini nefandi utilizzano completamente questo diritto di picchiare, quale occasione dà anche agli altri questo timore dei miseri.

Non indugerò in tale argomentazione: è più che sufficiente ciò che è stato spiegato. Perciò è conveniente che io dica quanto segue: nell'età instabile e soggetta alla punizione il troppo (l'eccessivo) non deve esser lecito a nessuno.
(By Maria D. )

Versione tratta da Quintiliano

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