Nihil enim fieri sine causa potest nec quicquam fit quod fieri non potest nec si id factum est ...
Nulla può accadere senza una ragione, e nulla che non può accadere accade, e, se una cosa si è verificata, dal momento che si è potuta verificare, non deve sembrare un prodigio; perciò i prodigi non esistono.
Infatti, se si deve considerare un prodigio ciò che avviene di rado, è un prodigio che esista un uomo saggio: credo, in effetti, che una mula abbia partorito più spesso di quanto sia esistito un uomo saggio.
E dunque, quel ragionamento quadra: (che) né è mai avvenuto ciò che non è potuto avvenire, né ciò che è potuto avvenire è un prodigio; quindi, non esiste affatto alcun prodigio. E proprio questo ha risposto, non senza arguzia, anche un certo indovino ed interprete di prodigi ad un tale che una volta gli aveva riferito, come (se si trattasse) di un portento, il fatto che a casa un serpente si era avvolto attorno ad una stanga.
Egli (- l'indovino) disse: "Allora sarebbe stato un portento se la stanga si fosse avvolta attorno al serpente". Con questa risposta egli dichiarò in maniera sufficientemente chiara che nulla che possa verificarsi deve essere ritenuto un portento.