Una dedica d'autore - Versione latino
Quoniam communi onere senectutis et te, mi Attice,...
Dato che desidero, mio Attico, che sia tu che io siamo sollevati dal peso comune della vecchiaia, mi è sembrato opportuno comporre per te qualcosa sulla vecchiaia.
In effetti so che tu sicuramente la sopporti e la sopporterai modicamente e saggiamente, ma solo a te si addice un tributo tanto importante. In verità la composizione di questo libro fu per me così piacevole, che non solo ha rimediato tutti i fastidi della vecchiaia, ma ha reso anche la vecchiaia leggera e piacevole. Non mi sarà mai di fastidio elogiare la filosofia, sopportando di trascorrere ogni periodo della vita tramite questa senza fastidio.
Dunque ho dedicato a te questo libro sulla vecchiaia. Ho attribuito a Marco Catone il vecchio tutto questo discorso, affinché il discorso abbia maggiore autorità. Mi sono immaginato che Lelio e Scipione informandosi di questo in che modo egli sopporti tanto facilmente la vecchiaia. Certamente non ti trarrà in inganno nel mio libro il fatto che Catone discute più eruditamente di quanto è di consuetudine nei suoi libri: ma è stato tramandato che nella vecchiaia anche lui avesse appreso la letteratura greca.
Ma ora non sarebbe conveniente che l'autore dica più cose? Infatti già il discorso dello stesso catone spiegherà tutta la mia opinione in merito alla vecchiaia.
(By Maria D. )
Versione tratta da Cicerone