L'imperatore Tiberio e lo schiavo
Dum dominus per laetos hortos deambulat...
Mentre il signore passeggia per i rigogliosi giardini, un servo con la tunica di lino l'osservava e desiderava mostrare accuratezza verso il signore.
Dato che il servo esultava per la gioia di un premio sicuro e correva, il signore sorrideva e per scherzo diceva: "Non hai fatto molto, servo mio, la tua opera è vana. I miei schiaffi valgono a caro prezzo". A Roma molti uomini correvano qua e là per le vie e ogni giorno fanno finta di praticare gli affari.
Il poeta Fedro con la favola desidera ammonire e correggere Quelli. Tiberio si dirigeva a Napoli, giungeva alla sua villa presso/a Miseno. Subito accorreva i giardino e iniziava a cospargere il terreno sul bagno (alveolo) di legno, ma dagli altri servi veniva deriso.
E così correva innanzi verso l'altra palestra del giardino e spazzava la via, perché sperava per la grande abilità un premio gradito dal signore. Tiberio quando riconosceva il servo grazioso e capiva il suo proposito, esclamava così: "Colà!".
(By Maria D. )
Commento:
Questo brano sembra presentare un'aneddoto che offre una lezione morale su come le persone cercano di attirare l'attenzione e il favore dei potenti attraverso sforzi e gesti visibili.
La narrazione sembra incentrata su un tema di aspirazioni personali e desiderio di gratificazione da parte di chi è in una posizione subordinata rispetto a un'autorità superiore. Il racconto inizia descrivendo Tiberio che passeggia attraverso lussureggianti giardini, mentre un servo lo osserva attentamente e desidera dimostrare la sua devozione e accuratezza nei confronti del padrone. Il servo è euforico e sembra essere motivato da un possibile premio, presumibilmente per il suo comportamento esemplare. Tuttavia, quando il servo si avvicina al signore con speranza e anticipazione, il signore scherza in modo leggermente sprezzante, sminuendo i suoi sforzi e affermando che i suoi gesti non sono di grande valore. Questo può essere visto come un'espressione del cinismo del potente nei confronti delle azioni dei subordinati o come una rappresentazione delle aspettative irrealistiche dei subordinati stessi.
La menzione di molti uomini a Roma che simulano attività affari nelle vie riflette una critica alla falsa apparenza e all'ostentazione nelle azioni quotidiane. L'aneddoto prosegue raccontando come Tiberio, un personaggio apparentemente superiore, viene descritto mentre si avvicina a una villa presso Miseno. Anche qui, un servo cerca di attirare l'attenzione e il favore di Tiberio, cercando di eseguire compiti utili e visibili come cospargere il terreno e spazzare la via. La conclusione del brano sembra portare avanti il tema principale, poiché Tiberio riconosce e apprezza il gesto del servo, invitandolo ad avvicinarsi con un "Colà!". Questo atto di riconoscimento da parte del potente verso il subordinato sembra rappresentare un'importante svolta nella narrazione, sottolineando l'idea che gli sforzi sinceri e visibili possono essere riconosciuti e premiati.
Complessivamente, il brano sembra cercare di illustrare come le persone nelle posizioni subordinante cercano di distinguersi attraverso azioni visibili e servizievoli, spesso aspirando a ottenere gratificazioni o riconoscimento dai loro superiori. Tuttavia, può anche mettere in discussione la sincerità di tali azioni e la reale ricompensa che ne deriva, mentre sottolinea il potere di un riconoscimento autentico e l'apprezzamento reciproco.
(By Starinthesky)