Due sorelle e i loro mariti
Livio Ianua
Fabio Ambusto, potenti viri nobilique e patricio genere, duae filiae fuerunt, Fabia Maior et Fabia Minor. Harum maiorem in matrimonium dedit Ser. Sulpicio. ... Senatui haec lex placuit et primus plebeius consul Licinius Stolo fuit.
Fabio Ambusto, uomo potente, nobile e di stirpe patrizia, ebbe due figlie, Fabia Maggiore e Fabia Minore.
Offrì in matrimonio la maggiore a S. Sulpicio, di nobili origini, che era tribuno militare con potere consolare; l'altra (figlia) la fece sposa di Licinio Stolone, certamente uomo insigne ma tuttavia di origine plebea; e quella stessa parentela, che Fabio non disdegnò, gli conciliò la benevolenza della plebe. Un giorno, mentre per caso in casa di Sulpicio le due sorelle - come è tipico delle donne - passavano il tempo in discorsi tra loro, un littore di Sulpicio, tornando a casa dal foro bussò alla porta con la sua verga: infatti i littori con questa percussione della mano annunciavano il ritorno del tribuno militare.
Fabia la più giovane, non conoscendo questa usanza, si ritrasse spaventata a causa di ciò. Alla sorella questo fu motivo di riso stupita che la sorella ignorasse tale usanza; tuttavia quella risata e il gran numero degli accompagnatori di Sulpicio avvilirono la moglie di Stolone. Alcuni giorni dopo, Fabia Minore disse al padre che la vedeva triste, che senza dubbio era triste, ma dapprima volle nascondere al padre la causa della sua afflizione, poi, dato che il padre la interrogava di nuovo, gli aprì il suo animo: si affliggeva perché era moglie di un plebeo, e perché viveva nella casa di un uomo plebeo, nella quale non sarebbero potuti entrare né le cariche pubbliche né il credito.
Ambusto esortò la figlia ad avere un atteggiamento positivo, poi prese con il tribuno Sulpicio, suo genero, questa decisione: subito Sulpicio presentò una proposta di legge affinché uno dei due consoli fosse scelto dalla plebe. Questa legge fu approvata dal senato e il primo console plebeo fu Licinio Stolone.