Sopportare il dolore è come affrontare una battaglia
Ut fit in proelio, ut ignavus miles...
Come accade in battaglia, che un soldato pigro e timoroso, appena che vede il nemico, gettato lo scudo fugge più che può, e per tale ragione muore talvolta anche con il corpo integro, anche se a costui che sta fermo non accade alcuna cosa, così coloro che non possono sopportare la forma del dolore, si lasciano andare e giacciono così afflitti ed esanimi; coloro che invece rimangono saldi, si allontanano molto spesso superiori.
Vi sono infatti alcune similitudini d'animo con il corpo. Come i pesi sono portati più facilmente dai corpi energici, opprimono quelli allentati, molto similmente l'animo con la sua tensione respinge ogni pressione dei pesi, con il lasciare andare invece viene incalzato così, da non potersi sollevare. E se cerchiamo il vero, nel perseguire tutti i doveri bisogna utilizzare la tensione dell'animo; questa è la sola custodia per così dire del dovere.
Ma bisogna considerare questa medesima cosa soprattutto nel dolore, per non commettere qualcosa in modo abietto, timorosamente, indolentemente, servilmente o femminilmente.
(By Maria D. )
Versione tratta da CICERONE, Tusculanae 2. 54-55