Alleati gallici per una rivoluzione
Catilina P.Umbreno cuidam negotium dat, uti legatos Allobrogum requirat...
Catilina dà incarico ad un certo P. Umbreno di cercare gli ambasciatori degli Allobrogi e, qualora possa, di spingerli ad un patto militare, ritenendo che quelli, tormentati da debiti pubblici e privati, e inoltre poiché la popolazione Gallica è bellicosa per natura, avrebbero potuto essere facilmente spinti ad una simile decisione. Umbreno, poiché aveva commerciato in Gallia, era noto ai più dei capi delle popolazioni ed egli aveva conosciuto loro. E così, senza indugio, non appena avvistò gli ambasciatori nel foro, dopo aver chiesto poche cose sulla situazione della popolazione e, per così dire, commiserando l'infelice vicenda di quella, iniziò a chiedere quale esito sperassero per sventure tanto grandi.
Dopo aver visto che quelli si lamentano per l'avidità dei magistrati, che accusavano il senato perché in esso non c'era nessun aiuto, e che attendevano la morte come rimedio alle loro miserie, disse: "Ma io, se solo volete essere uomini, vi mostrerò la strategia grazie alla quale evitare codeste sventure tanto grandi". Quando disse queste cose, gli Allobrogi, spinti in una grandissima speranza, pregarono (lett. Presente "pregano") Umbreno di avere pietà di loro: che non c'era nulla di tanto arduo e difficile che essi non avrebbero fatto in modo assai ardente purché quelle cose liberassero la popolazione dai debiti.
Egli li conduce nella casa di D. Bruto, poiché era vicina al foro e non estranea alla congiura per via di Sempronia; infatti all'epoca Bruto era assente da Roma.
(by Vogue)
Versione tratta da Sallustio