Discorso dei sopravvissuti alla battaglia di Canne
Legatis captivorum senatus ab dictatore datus est, quorum princeps: "Patres conscripti", inquit, "nemo nostrum ignorat...Atqui et ad Alliam cum Gallis et ad Heracleam cum pyrrho utraque non tam clade infamis quam pavore et fuga pugna fuit."
Il senato fu consegnato dal dittatore con i delegati dei prigionieri, il capo di costoro disse: "senatori inscritti, nessuno di noi ignora che nessuna città ha avuto mai prigionieri più vili della nostra; del resto gli altri che da voi dovrebbero essere trascurati di meno rispetto a noi non giunsero mai in potere dei nemici.
Infatti per timore non consegnammo mai le armi in campo ma in prossimità della notte stando sopra i mucchi dei cadaveri massacrati avendo protratto la battaglia, noi ci ritirammo nell'accampamento.
Poi circondati dall'esercito vincitore essendo allontanati dall'acqua e non essendoci ormai alcuna speranza e reputando che non fosse un'empietà trucidati cinquanta mila uomini del nostro esercito schierato a battaglia far sopravvivere dalla battaglia di Canne qualche soldato Romano, soltanto allora pattuimmo qualche prezzo, grazie al quale una volta affrancati fummo inviati di qua e di là, e consegnammo le armi al nemico.
Noi i più anziani accettammo anche di essere riscattati dai Galli con l'oro, e i vostri padri inviarono a Taranto i legati per il riscatto dei prigionieri. Pertanto presso l'Allia con i Galli e presso Eraclea con Pirro la battaglia fu disonorevole non tanto per entrambe le stragi quanto per la paura e la fuga. (By Maria D.)