Orfeo ed Euridice (I)

Orpheus poeta lyrae suae sono beluas feras in silvis alliciebat, ....Canit Orpheus lyra amatam, canit in pelagi oris et apud rivorum ripas: desiderat puellam, desiderat sponsam. Tandem consilium tremendum capit: ad inferos descendet puellamque suam in terram reducet.

Testo latino completo

Il poeta Orfeo addolciva nelle foreste le belve feroci con il suono della sua lira, commuoveva anche i sassi dalle gole montane. Amava piacevolmente la bella Euridice, conduceva una vita quasi beata con Euridice. Ma la sorte contraria ed inevitabile degli dei presto distruggono il fanciullo e la fanciulla. Una volta la bella Euridice correva e non vedeva un'idra nell'erba alta presso la riva, che procurava alla fanciulla insidie mortali. Veniva morsa e subito la poverina (lett. la misera) scendeva negli inferi, persa senza l'uomo nell'ombra oscura ed eterna. Orfeo canta con la lira l'amata, canta sulle coste del mare e presso le rive dei ruscelli: desidera la fanciulla, desidera la promessa sposa. Infine ottiene un tremendo consiglio: discende negli inferi e riporta la sua fanciulla sulla terra

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-10-12 13:00:11 - flow version _RPTC_G1.3