Il rapimento delle Sabine - VERSIONE il latino di base

Il rapimento delle Sabine
versione latino e traduzione da vari libri
Versione n. 1

Tum Sabinae mulieres, quarum ex iniuria bellum ortum erat, crinibus passis scissaque veste, victo malis muliebri pavore, ausae se inter...

Versione n. 2 dal libro il latino di base e nuovo comprendere e tradurre

Romulus et remus gemini sunt sed romulus remus necat et unus dominus novi oppidi fit....

Fu in quel momento che le donne sabine, il cui rapimento aveva scatenato la guerra in corso, con le chiome al vento e i vestiti a brandelli, lasciarono che le disgrazie presenti avessero la meglio sulla loro timidezza di donne e non esitarono a buttarsi sotto una pioggia di proiettili e a irrompere dai lati tra le opposte fazioni per dividere i contendenti e placarne la collera. Da una parte supplicavano i mariti e dall'altra i padri. Li imploravano di non commettere un crimine orrendo macchiandosi del sangue di un suocero o di un genero e di non lasciare il marchio del parricidio nelle creature che esse avrebbero messo al mondo, figli per gli uni e nipoti per gli altri. "Se il rapporto di parentela che vi unisce e questi matrimoni non vi vanno a genio, rivolgete la vostra ira contro di noi: siamo noi la causa scatenante della guerra, noi le sole responsabili delle ferite e delle morti tanto dei mariti quanto dei genitori.

Meglio morire che rimanere senza uno di voi due, o vedove od orfane. " L'episodio non tocca soltanto la massa dei soldati ma anche i comandanti, e su tutti cala improvvisa una quiete silenziosa. Poi vengono avanti i generali per stipulare un trattato e non si accordano esclusivamente sulla pace, ma varano anche l'unione dei due popoli. Associano i due regni, trasferendo però l'intero potere decisionale a Roma che vede così raddoppiata la sua popolazione.

Tuttavia, per venire in qualche modo incontro ai Sabini, i cittadini romani presero il nome di Quiriti dalla città di Cures. E in memoria di quella battaglia chiamarono lago Curzio lo specchio d'acqua dove il cavallo di Curzio emerse dal profondo della melma e portò in salvo il suo cavaliere. A una guerra così catastrofica seguì improvvisamente un felice periodo di pace che rese le donne sabine più gradite ai loro mariti e ai loro genitori, ma, sopra tutti, a Romolo stesso.

Versione n. 2 dal libro il latino di base

Romolo e Remo sono gemelli, ma Romolo uccide il fratello e diventa l'unico padrone della nuova citta’. Egli fortifica il Palatino e costruisce templi.

Roma diventa grande, ma nella città c’ era mancanza di abitanti. Perciò Romolo promette asilo e una grande folla di disertori accorrono dai villaggi limitrofi nella nuova città, ma mancano le femmine.

Allora Romolo escogita un ingegnoso tranello: invita il popolo dei sabini con le femmine ad uno spettacolo del circo. I sabini giungono a Roma con i figli e le figlie e, mentre assistono ai giochi circensi, improvvisamente i Romani rapiscono le ragazze sabine. A causa dell' offesa i sabini dichiararono guerra ai romani, che dai romani, dopo una dura battaglia, sono vinti.

Allora i sabini fanno la pace coi romani, le femmine abitano a Roma egli uomini romani sposano le fanciulle sabine. cosi’ i Romani e i Sabini sono uniti da vincoli di parentela.

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