Il trionfo dell'imperatore Aureliano

Aureliani triumphus speciosissimus non praeterit. Currus regii tres fuerunt, in his unus Odenati, argento, auro, gemmis operosus atque distinctus...

Il trionfo assai magnifico di Aureliano non sfuggì alla mente. Vi furono tre carri regali, tra questi uno di Odenato, d'argento, d'oro, ricoperto di gemme e distinto, il secondo, che il Re dei Persiani diede in dono ad Aureliano, anche questo stesso fabbricato con la stessa opera, il terzo, che Zenobia aveva costruito per sé sperando che avrebbe visto con esso la città di Roma; la cosa non la trasse in inganno, infatti entrò con esso in città domata e debellata. Vi fu un altro il quarto carro unito con dei cervi, che si dice che fu del Re dei Goti. Su di esso, come molti tramandarono alla memoria, fu trasportato Aureliano in Campidoglio, per immolare lì i cervi, che si raccontava che presi con lo stesso carro immolò a Giove Ottimo Massimo.

Precedettero venti elefanti, le fiere mansuete della Libia, che subito Aureliano donò ai privati, per non gravare il fisco dell'annona; quattro tigri, una giraffa, alci, altri simili condotti in ordine, ottocento coppie di gladiatori - oltre ai prigionieri delle genti barbare - Arabi, Indi, Bactriani, Iberi, Saraceni, Persiani con i loro cinque doni, i Goti, i Franchi, i Vandali, i Germani, con le mani legate, come prigionieri.

Precedettero tra questi anche i Palmireni, che erano sopravvissuti, i più ragguardevoli della città e e gli Egiziani per la ribellione.
(By Maria D. )

Versione tratta da Historia Augusta

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