Ingenio pagina 205 numero 3 - Catullo invita un amico a cena
TIBI dii favent,...APUD ME bene cenabis... Sed TECUM adfert atque ....et OMNIS cachinnis. Venuste noster si TALIA habebis MECUM bene... Sed contra TU ........EGO TIBI unguentum dabo ... MIHI donavit. Cum TU olfacies,..
O mio Fabullo, se gli dèi ti saranno propizi, cenerai bene presso di me, tra pochi giorni.
Ma porta con te anche una cena generosa, con una fanciulla delicata, con il vino, e con tutte le risate. Bello nostro, se avrai tali cose, cenerai bene insieme a me: infatti la tasca del tuo Catullo è piena di ragnatele.
Ma in cambio tu otterrai amore puro, ed io ti darò un unguento che mi ha regalato la mia fanciulla. Quando tu lo annuserai, o Fabullo, pregherai gli dèi che ti facciano tutto naso.
(By Vogue)
Versione tratta da Catullo