Inutile tentativo di porre riparo a un sacrilegio (II)

Ad id  dicebant censor moribus regendis creatus? Cui sarta tecta exigere sacris publicis et locare tuenda more maiorum traditum esset, is per sociorum...

Per questo, dicevano, fu eletto il censore per reggere i costumi? Si tramanda che da loro si esigeva la riparazione dei tetti dei luoghi sacri pubblici e dare in appalto le cose da tutelare secondo il costume degli antenati, questi distruggendo i templi lungo le città degli alleati e depredando i tetti dei templi sacri vagava! E visto che, se avesse fatto ciò negli edifici privati degli alleati, sarebbe potuto sembrare indegno, egli faceva ciò demolendo i templi degli dèi immortali, e vincolava il popolo romano mediante la religione, edificando sulle rovine dei templi i templi, come se quegli stessi dèi dovunque non fossero immortali, gli uni dovessero essere adorati e adornati con le spoglie degli altri!

Mostrando, prima che fosse stato riferito, cosa sentissero i padri, fatta la relazione tutti se ne andavano con una sola sentenza, affinché quelle tegole da riportare fossero ricollocate nel tempio e si facessero i sacrifici espiatori a Giunone.

Queste cose, fatte con cura, appartenevano alla religione; gli appaltatori annunciarono che le tegole erano state abbandonate nell'area del tempio, perché nessun artista poteva riprendere la motivazione di riporle.
(By Maria D. )

Versione tratta da Livio

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