La natura e le artes: il necessario e il superfluo

Ad parata nati sumus: nos omnia nobis difficilia facilium fastidio fecimus. Tecta tegimentaque et fomenta corporum et cibi ...

Siamo nati per gli apparati: noi abbiamo reso tutte le cose difficili per noi per il disgusto delle cose facili.

I tetti le coperture e gli impacchi fisici e gli alimenti e quelle cose che ora sono fatte con un ingente attività erano a portata di mano e gratuite e opere preparabili leggermente (senza troppa fatica); infatti il modo era secondo la necessità di tutti: noi abbiamo reso con le importanti e le svariate arti tali cose preziose, mirabili, da ricercare.

Per questo è sufficiente la natura perché è esigente. La natura si è distaccata dalla lussuria, che ogni giorno proprio lei incita se stessa e cresce in tanti secoli e avvalora i vizi con ingegno. Inizialmente comincia a desiderare le cose superflue, poi quelle contrarie, molto recentemente ha assegnato l'animo al corpo e ha ordinato di servire con premura alla libidine di quello.

Dovrei credere che tutte queste arti, per cui la città o si agita o strepita, compiono l'attività per il corpo, a cui tutte le cose una volta erano per così dire poste innanzi come a un servo, ora sono preparate come per un padrone.

Versione tratta da Seneca

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