Le ultime ore di Troia
Teucri dolosa verba Sinonis veridica putant ...et portas sociis aperiunt.
I troiani considerano le parole ingannatrici di Sinone veritiere e conducono in città il cavallo di legno, dividono le mura, aprono le porte: la macchina mortale piena di uomini armati scala le mura: i fanciulli e le fanciulle cantano i riti sacri e godono di toccare il cavallo.
Allora anche Cassandra, figlia di Priamo, predice gli avvenimenti futuri e la rovina di Troia, ma non è creduta.
Frattanto il cielo si cambia e sopraggiungono le tenebre e e avvolgono in una grande ombra la terra il cielo e gli inganni dei Greci. I Troiani stanno in silenzio per la città, un sonno profondo li invade. E subito Sinone furtivo allenta i blocchi del cavallo e fa respirare gli uomini Greci (restituisce gli uomini greci ai soffi d'aria). Tessandro, Stenelo, Neottolemo, Menelao e, tra gli altri, il feroce Ulisse escono dall'incavo di legno:
invadono la città sepolta dal sonno e dal vino, fanno cadere le sentinelle e aprono le porte ai compagni.
Versione tratta da Virgilio