Munazio Planco, presidio della res publica

Plura tibi de meis consiliis scriberem...

Dovrei scriverti parecchie cose in merito alle mie decisioni e renderti la motivazione di ogni cosa più prolissamente, ma due cose me lo consentono in modo più breve:

una, perché nelle lettere pubbliche perseguo ogni cosa, due, perché ho ordinato a M.Varisidio, cavaliere romano, mio familiare, di passare egli stesso presso di te, grazie a cui potresti conoscere ogni cosa. Io per nulla ambiguo ero affetto più fiduciosamente da un mediocre dolore, dato che gli altri sembravano occupare il possedimento della lode, ma mi sono regolato, mentre conducevo la cosa a tal punto, da realizzare qualcosa di degno sia del mio consolato e della vostra aspettativa;

perciò spero che, se la fortuna non mi abbia ingannato, che otterrò, sia che ora gli uomini percepiscano che io sono stato di massimo presidio per lo stato sia che in futuro lo mantengano nella memoria.

Ti chiedo, di sostenere la mia dignità e, per la speranza di tali cose di richiamarmi alla lode, per il loro risultato di rendermi in ciò che resta più alacre. Fai in modo di stare bene e di apprezzarmi scambievolmente. Scritta nel 711 a. c. nel mese di marzo nella Gallia Transalpina.
(By Maria D. )

Versione tratta da Munazio Planco in Cicerone, Epistulae ad familiares

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