Non si può innalzare un tempio con le spoglie di un altro (I)
Eodem anno aedis Iunonis Laciniae detecta est...
Nel medesimo anno fu scoperto il tempio di Giunone Lacinia. Il censore Q. Fulvio Flacco realizzava con intenso sforzo il tempio di Fortuna Equestre, che come pretore in Spagna aveva consacrato durante la guerra celtiberica, affinché non ci fosse a Roma alcun tempio più grande o più magnifico.
Ritenendo che avrebbe posto in aggiunta a quel tempio un grande ornamento di tegole di marmo, procedendo in direzione dei Bruzi scoprì il tempio di Giunone Lacinia in prossimità della parte centrale, credendo che questo sarebbe bastato a coprire ciò che (quanto) sarebbe dovuto essere edificato.
furono preparate le navi, per sollevare e trasportarlo via, quando gli alleati furono spaventati dall'autorità censoria. Dopo che il censore ritornò, le tegole messe in bella vista (esposte) venivano portate dalle navi al tempio. Anche se, taceva, da dove venissero, tuttavia non poté essere nascosto. Dunque sorse un fremito nella curia; da ogni parte veniva chiesto, che i consoli riferissero tale cosa al senato.
In verità quando il censore fatto chiamare giunse in curia, singolarmente e tutti quanti insieme accusarono molto più ostilmente lui in presenza (essendo presente, personalmente) per il fatto che aveva osato violare il tempio consacratissimo di tale regione, che né Pirro, né Annibale avrebbero violato.
(By Maria D. )
Versione tratta da Livio