Usiamo le case per nascondere la cattiva coscienza agli occhi degli altri
Tu nunc in provincia...
Tu ora in provincia, sebbene disdegni te stesso, sei grande. Ci si domanda, in che modo mangi, in che modo dormi: perciò tu devi vivere più diligentemente.
allora poi pensa di essere felice quando potrai vivere in pubblico, quando ti proteggeranno, non ti nasconderanno le tue pareti che per lo più giudichiamo poste intorno a noi non per vivere più sicuramente, ma per peccare più segretamente.
Ti dirò una cosa, dalla quale giudicherai i nostri costumi: a stento troverai qualcuno [quemquam], che possa vivere con la porta aperta. La nostra coscienza, non la superbia ci ha fatto mettere davanti i portieri. A che serve nascondersi ed evitare gli occhi e le orecchie degli uomini? La buona coscienza convoca la folla, la cattiva (coscienza) è inquieta e penosa anche nella solitudine.
Se sono oneste le azioni che compi, tutti (lo) sappiano, se (sono) disoneste, che importa che nessuno le sappia, quando le sai tu? Povero te, se disprezzi questo testimone!
(by Vogue)
Versione tratta da Seneca, Lettere a Lucilio