Pace terra marique parta exercitu in naves imposito, Scipio in Siciliam ...
Una volta procurata la pace sia sulla terraferma, sia sul mare, dopo aver messo l'esercito sulle navi, Scipione si trasferì in Sicilia, a Lilibeo.
Di lì, dopo aver inviato la gran parte dei soldati per mezzo delle navi, giunse di persona a Roma, attraverso un'Italia felice per la pace non meno che per la vittoria, mentre non solo gli abitanti delle città si riversavano per riconoscergli onori, ma anche la massa dei contadini occupava le strade; e venne portato dentro Roma col trionfo più illustre di tutti.
Scipione, per primo, venne celebrato dalla popolazione da lui sconfitta. Allo spettacolo della gloria, più degli uomini che di colui che trionfava, venne sottratto dalla morte Siface, deceduto non molto prima a Tivoli, dove era stato trasferito da Alba. La sua morte, tuttavia, venne rimirata, poiché venne sepolto con un rito funebre pubblico.
Invece Polibio, un autore nient'affatto da disprezzare, tramanda che questo re fu portato in trionfo.