Postremus apud eos regnavit Sardanapalus vir muliere corruptior. Cum ad hunc ...
Per ultimo, presso di loro, regnò Sardanapalo, un uomo più vizioso di una donna. Dopo che Arbacto, posto dal re in persona a capo dei Medi, si recò a visitarlo, trovò Sardanapalo tra una moltitudine di donne, in abito da donna, che filava la lana e ripartiva le matasse tra le fanciulle.
E così Arbacto, indignato che così tanti uomini obbedissero a questa donna, recandosi presso gli alleati, riferisce ciò che ha visto, e dice che egli non può obbedire a colui che preferisce essere una donna piuttosto che un uomo. Viene suscitata una ribellione:
si corre alle armi. Sardanapalo, intenzionato a difendere il potere non come un uomo, ma come sono solite (farlo) le donne, per prima cosa cerca dei nascondigli; subito dopo avanza in guerra con pochi uomini e disordinati.
Dopo essere stato sconfitto in battaglia, si rifugia nel palazzo, dove, dopo aver allestito un rogo, lancia nelle fiamme sia sé, sia la propria ricchezza, imitando un uomo in questo solo atto.