Canio cade nella trappola di Pizio
Tum Canius: «Quaeso – inquit – quid est hoc, Pythi? Tantumne piscium! Tantumne cymbarum!»....
Allora Canio disse: "ti prego che cos'è questo, Pizio?" Forse soltanto dei pesci, forse soltanto delle barche", e quello disse: di cosa ci si meraviglia?
Qualsiasi cosa di pesci si trova a Siracusa, è qui", Canio infiammato dal desiderio domandò insistentemente, alla fine li ottenne. L'uomo desideroso e ricco acquistò i giardini ed acquistò le costruzioni proprio come volle Pizio.
Canio l'indomani invitò i suoi familiari, egli stesso giunse a tempo opportuno fino al mare, non vide alcuna barchetta. Chiese ad un vicino dove fossero i pescatori, perché non aveva visto nessuno di loro. Quello rispose: "qui nessuno suole pescare. Pertanto ieri mi sono meravigliato di cosa accadesse e e non mi ero chiesto per quale ragione qui non c'erano tanti pescatori". Canio fu nauseato, ma cosa avrebbe potuto fare?
Dunque Pizio e i suoi simili sono perfidi disonesti, maliziosi dunque nessuna loro azione può essere utile, essendo contaminati da tanti vizi.
(By Maria D.)
Versione tratta da Cicerone