Canio cade nella trappola di Pizio

Tum Canius: «Quaeso – inquit – quid est hoc, Pythi? Tantumne piscium! Tantumne cymbarum!»....

Allora Canio disse: "ti prego che cos'è questo, Pizio?" Forse soltanto dei pesci, forse soltanto delle barche", e quello disse: di cosa ci si meraviglia?

Qualsiasi cosa di pesci si trova a Siracusa, è qui", Canio infiammato dal desiderio domandò insistentemente, alla fine li ottenne. L'uomo desideroso e ricco acquistò i giardini ed acquistò le costruzioni proprio come volle Pizio.

Canio l'indomani invitò i suoi familiari, egli stesso giunse a tempo opportuno fino al mare, non vide alcuna barchetta. Chiese ad un vicino dove fossero i pescatori, perché non aveva visto nessuno di loro. Quello rispose: "qui nessuno suole pescare. Pertanto ieri mi sono meravigliato di cosa accadesse e e non mi ero chiesto per quale ragione qui non c'erano tanti pescatori". Canio fu nauseato, ma cosa avrebbe potuto fare?

Dunque Pizio e i suoi simili sono perfidi disonesti, maliziosi dunque nessuna loro azione può essere utile, essendo contaminati da tanti vizi.
(By Maria D.)

Versione tratta da Cicerone

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-10-12 13:03:06 - flow version _RPTC_G1.3