L'esercizio del corpo e dello spirito
Hodierno die non tantum meo beneficio vaco ...bonum potest, tecum est.
Oggi sono libero, non soltanto per merito mio, ma per una concessione di quello spettacolo di pugilato che ha richiamato alla sferomachia (=pugilato con sfere di ferro legate alle mani) tutti gli uomini importuni.
Nessuno farà irruzione, nessuno impedirà la mia meditazione. Tuttavia ho detto grandi parole perché mi ripromettevo il silenzio: ecco che un notevole schiamazzo viene portato dallo stadio, che mi conduce in questa stessa riflessione. Penso fra me quanto molti allenano i corpi, quanto pochi allenano le menti.
Quanto molti accorrono as un passatempo inconsistente e vano, e quanto isolamento intorno alle buone arti; quanto siano deboli con l'animo quelli di cui ammiriamo i muscoli e le spalle. Soprattutto rifletto tra me a quella cosa: il corpo può sopportare con l'esercizio sia pugni sia calci e può sostenere un sole molto ardente in una polvere molto infuocata; nello stesso modo l'animo può facilmente può essere rinvigorito così da sostenere i colpi della fortuna.
Il corpo, infatti, ha bisogno di molte cose per stare bene (affinché stia bene): lo spirito cresce da sé, si alimenta da solo, allena se stesso. Agli atleti è necessario molto cibo, molta bevanda, olio ed infine una lunga esercitazione: il valore ti arriverà senza preparativi, senza spesa. Tutto quello che può renderti virtuoso è con te.
(By Vogue)
Versione tratta da Seneca