Leonida e i trecento spartani
Nunc de Leonida, nobili Spartano rege, propter eius res gestas atque vitae exitum memoriam facturi sumus... ac mortem occumbere non dubitaverunt. (Da Valerio Massimo)
Ora stiamo per perpetuare il ricordo su Leonida, nobile Re spartano per merito (propter) delle sue gesta e della (sua) fine [uscita dalla vita]. Infatti egli si oppose (se obiecit)
solo con trecento spartani presso le Termopili, a Serse, Re dei Persiani, che conducendo con sé da tutta l'Asia un esercito immenso, minacciava tutti i cittadini della Grecia. Quando egli stava per avanzare (proficio) verso le ristrettezze delle Termopili, gli Efori, a causa dell'esiguo numero di soldati tentarono (conor) di trattenerlo, ma Leonida, che aveva piena fiducia nei suoi soldati, avanzò alle Termopili per respingere i barbari.
E così (maluit) preferì morire (mori) combattendo (dimicans) piuttosto di abbandonare (deserere) il compito [lett. la carica] a lui assegnato dalla patria; ed incitò a tal punto i suoi ad un animo pronto a quel combattimento, nel quale stavano per morire, che prima della battaglia disse:
"mangiate come se state per cenare presso gli Inferi". Queste parole preannunziarono loro la morte, ma gli Spartani, come se fosse stata promessa loro la vittoria, intrepidi obbedirono (pareo) e non esitarono a raggiungere la morte.