Costruzione del tempio di Giove Capitolino (Versione Livio)

Costruzione del tempio di Giove Capitolino Autore: Livio Latina Lectio n. 54 pag. 13

Gabiis captis, Tarquinius pacem cum Aequorum gente fecit et foedus cum Tuscis renovandum curavit....

Dopo aver preso la città di Gabii, Tarquinio fece la pace con il popolo degli Equi e si occupò di rinnovare l'alleanza con i Tusci.

Quindi volse l'attenzione alla cura degli affari cittadini e prese la decisione di costruire un tempio a Giove sul monte Tarpeio per lasciare un ricordo del suo regno e del suo nome. Le spese furono tante in questa costruzione, che il bottino di guerra di Pomezia, che era stato destinato per far arrivare l'opera a termine, bastò a mala pena per le fondamenta.

. Mentre attendeva a queste cose, gli apparve un terribile presagio: un serpente, dopo esser scivolato fuori da una colonna lignea, dopo aver sparso terrore e ripugnanza nel palazzo reale, colpì con improvviso terrore il petto dello stesso re e lo riempì di ansiosi affanni. E così, prima che i vati Etruschi fossero chiamati per interpretare i pubblici prodigi, atterrito da questa visione, stabilì di consultare l'oracolo Delfico, il più famoso sulla terra, ma non osando affidare i resposi delle sorti a nessun altro, mandò in Grecia due suoi figli attraverso terre ignote in quel tempo e attraverso mari ancora più ignoti.

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