Dee Romane
Romani in dearum numero Iunonem, Cererem...progenitoris, mater erat.
Romani nel gruppo delle dee consideravano Giunone, Cerere Diana e Venere. Gli altari di Giunone erano soprattutto ornati dalle matrone con fiori e fronde, perché la consideravano tutela e protettrice delle madri di famiglia; in onore di Giunone venivano celebrate le feste delle matrone alle calende di marzo.
La dea era soprannominata anche moneta, perché dava benevolmente ai romani moniti e buoni consigli. Cerere, inventrice del frumento, presidiava l'agricoltura e e custodiva la pace: infatti durante la pace la terra produce frutti rigogliosi, gli armenti splendono, gli alberi fanno crescere abbondanti frutti e le larghe viti fanno crescere i grappoli d'uva. Cerere era la madre di Proserpina, moglie di Plutone, Regina degli Inferi.
A protezione della fanciulla Diana, sorella di Apollo, c'erano i cacciatori: la dea, armata di faretra e fionde, errava nei boschi con una folla di cani da caccia e faceva uscire fuori le fiere dalle tane; presso l'antico santuario nel campo Aricino veniva chiamata Diana dei boschi.
Venere, la dea del piacere e dell'amore, era reputata la genitrice della gente romana, perché era la madre di Enea, progenitore dei Romani.
(By Maria D. )