Una lettera a Plinio (Versione latino Plinio il Giovane)
Me interrogas: “Hodie quid egisti?”. Respondeo “Sponsalia aut nupsias frequentavi, ill me ad signandum testamentum rogavit, ille in...
Mi chiedo: "Cosa ho fatto oggi?" (mi) Rispondo: "Ho assistito a fidanzamenti o nozze, l'uno mi ha invitato a suggellare il suo testamento, un altro ad assisterlo in tribunale, un altro per prendere parte ad un consiglio". Nello stesso tempo le cose che fai quotidianamente ti sembreranno inutili, se ti allontanerai molto di più.
Allora ricordo anche: "In quanti giorni ho perso in cose insulse". Ciò che mi successe dopo che nel mio Laurentino o dico o scrivo qualcosa.
Non ci si penta per niente di ascoltare e parlare. Agitato da nessuna prospettiva né timore, turbato da nessuna diceria. Parlo molto con me stesso tramite i diari. O vita giusta ed onesta!
O dolce ed onesto ozio, e quasi più bello di ogni attività! O mare, o spiaggia! Lascia anche tu questo frastuono, l'inutile aggirarsi e le fatiche inutili, ed anzi abbandonati con passione all'ozio. E' meglio che l'ozioso non faccia niente.