Cicerone si congratula con Appio Pulcro per la sua assoluzione
Nec tam gloriosum exitum tui iudicii exstitisse, ... a me, cum per Asiam decedam.
Non mi meraviglio che l’esito del tuo giudizio non appaia tanto glorioso, ma che la mente dei tuoi nemici sia tanto contorta.
Dirai “ cosa importa del broglio ho forse della maestà? “ non c’è nulla In vista della cosa; (A tale scopo); Infatti non toccasti il primo, amplificasti la seconda; ma tuttavia questa è la maestà, come volle Silla, Affinché Sia consentito che sì gridi contro chiunque, il broglio veramente ha un vigore così chiaro che o sì accusi disonestamente o si difenda; infatti come potrebbe essere ignorata una donazione fatta o non fatta?
Infatti la carriera dei tuoi onori in cosa fu qualche volta di sospetto? Povero me, Che non sarei dovuto esser presente! Io non avrei dovuto indurre quelle risate! Ma relativamente all’opinione della maestà ebbi quelle due piacevolissime della tua lettera: una, che tu scrivi che sei stato difeso dallo Stato, Che sicuramente anche in una così elevata abbondanza di cittadini forti ed onesti avrebbe dovuto tutelare tali uomini, in verità tanto più ora, per il fatto che c’è tanta penuria in ogni grado Sia d’onore che di tempo, che la cittadinanza tanto orfana dovrebbe abbracciare tali protettori;
L’altra, Che tu lodi magnificamente la fiducia e la benevolenza di Pompeo e Bruto: mi rallegro del valore e del dovere sia Dei tuoi parenti molto amici miei, ...(CONTINUA)