Fallito attacco alla città Patara (Il nuovo latino a colori)
Livius cum duabus quinqueremibus Romanis et quattuor quadriremibus Rhodiis et duabus apertis Zmyrnaeis...in Graeciam transmisit atque inde in Italiam traiecit.
Livio, con due quinqueremi romane. quattro quadriremi rodiesi e due navi scoperte smirnee, fu mandato in Licia, con l'ordine di fermarsi prima a Rodi per prendere tutti gli accordi del caso con i Rodiesi.
Non appena giunse a Rodi subito espose loro per quale motivo era stato inviato e li consultò. Approvando tutti, prese tre quadriremi da quella flotta che aveva, fece vela (lett presente) a Patara. In un primo momento il vento favorevole li sospingeva a quella stessa città; ma dopo che il mare cominciò a girare con venti incerti, si sforzarono con i remi per tenersi vicino alla terra.
Tuttavia non c'era una posizione sicura attorno alla città, e non potevano stare davanti all'ingresso del porto in un mare agitato e con la notte che si avvicinava. Dopo aver oltrepassato le mura, si diressero al porto di Fenicunde, che distava meno di due miglia da lì, sicuro per le navi dalla forza del mare. Ma si elevavano al di sopra alti scogli che gli abitanti della città raggiunsero rapidamente. Livio, quando vide nemici armati che si trovavano in luoghi sfavorevoli e difficili per l'uscita, inviò contro di loro molti rinforzi e giovani di Smirne agili.
La battaglia fu incerta, tuttavia alla fine i Lici furono sparpagliati, messi in fuga e spinti con la forza nella città e i Romani tornarono alle navi con una vittoria non proprio sanguinosa. Da lì, partiti verso il golfo di Telmessico, Livio, dopo aver oltrepassato l'Asia, passò in Grecia e da lì si trasferì Italia.
(By Vogue)
Parte 2
Aemilius, postquam omissas in Lycia res et Livium profectum in Italiam cognovit, cum ipse ab Epheso tempestate repulsus irrito incepto ...cum respondissent non posse, Samum naves reduxit.
Emilio, dopo che seppe che erano state tralasciate le cose in Cilicia e che Livio era partito verso l'Italia, questo stesso mentre ritornava da Efeso verso Samo sospinto da una tempesta essendo stato vanificato il progetto, ritenendo vergognoso che Patara era stata attaccata inutilmente, decise di partire in quel luogo con l'intera flotta e di attaccare la città con somma forza. Trascinando Mileto e tutta l'altra costa degli alleati nell'insenatura del Bargilietico fecero sbarco (sbarcarono) a Iaso. Il presidio regale deteneva la città; i Romani spopolarono ostilmente il campo intorno.
Inviati poi quelli, per tentare gli animi per i colloqui tra le persone più ragguardevoli e i magistrati, dopo che risposero che non c'era nulla in loro potere, indusse ad attaccare la città. C'erano gli esuli degli Giasensi con i Romani; questi numerosi decisero d'implorare gli abitanti di Rodi, di non acconsentire di distruggere la città e quella vicina e imparentata con loro rimasta illesa. I Rodiesi mossi dalle preghiere da un lato commemorando le loro necessità, dall'altro commiserando la situazione della città assediata dal presidio regale vinsero completamente in modo tale da astenersi dall'attacco.
Partendo da lì costeggiando la costa dell'Asia, giunsero a Lorima – cioè il porto di fronte a Rodi. Lì Emilio avendo interrogato i Rodiesi dopo che erano stati convocati se tutta quanta la flotta potesse stare nel porto a Patara, avendo risposto che non era possibile, ricondusse le navi a Samo.
(By Maria D.)
Versione tratta da Livio