Fidenates statuunt cum Romanis bellum facere ...

I Fidenati decretano di fare la guerra contro i Romani. Razziano il territorio che sta tra Roma e Fidene;

di là, dirigendosi a sinistra, poiché il Tevere era d'impedimento dalla parte destra, compiono devastazioni con grande agitazione degli abitanti delle campagne, e il repentino scompiglio dai campi fu riferito in città come un segnale di guerra. Romolo conduce fuori le truppe, posiziona l'accampamento a un miglio da Fidene. Vi lascia una piccola guarnigione e, uscito con tutte le truppe, sistema una parte delle truppe in un'imboscata: partito insieme a gran parte dei fanti e a tutta la cavalleria, cavalca verso i nemici.

All'improvviso, per ordine di Romolo, la cavalleria finge la fuga. I nemici, riversandosi repentinamente dalle porte traboccanti, seguono i Romani e vengono trascinati sul luogo dell'imboscata. Da lì i romani, balzati fuori di colpo, assalgono le truppe dei nemici; accrescono il terrore, giungendo dall'accampamento, le coorti di soldati che erano state lasciate in difesa.

In tal modo i Fidenati, sbigottiti dal reiterato terrore, fuggono e ritornano in città. Incalzandoli alle spalle, i Romani inseguono i Fidenati e fanno irruzione nella città.

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