Helvetii iam per angustias et fines Sequanorum suas copias traducunt et in Haeduorum fines perveniunt Haeduorumque terram vastant ...

Gli Elvezi già trasferiscono le loro truppe attraverso le gole e attraverso il territorio dei Sequani, e giungono nel territorio degli Edui, e saccheggiano la terra degli Edui. Per questa ragione gli Edui inviano gli ambasciatori presso Cesare e chiedono aiuto.

Nel frattempo, gli Elvezi arrivano nel territorio dei Santoni, e per mezzo di piccole imbarcazioni, attraversano il fiume Saona. I Romani attaccano gli Elvezi, e molti Elvezi vengono uccisi dai Romani; gli Elvezi salvi volgono le spalle ai Romani e si addentrano nelle foreste vicine.

Il giorno successivo i Romani spostano l'accampamento, e incalzano gli Elvezi: i Romani ingaggiano battaglia in un luogo estraneo con i valorosi Elvezi, e pochi Romani cadono. Gli Elvezi resistono con grande temerarietà e provocano i Romani alla battaglia; Cesare trattiene dalla battaglia le truppe dei Romani. Nel frattempo gli Elvezi si ritirano in un luogo elevato e successivamente ridanno vita alla battaglia. Gli Elvezi combattono a lungo e accanitamente con i Romani, ma non sostengono l'attacco dei Romani e arrivano ai loro carri e alle loro salmerie.

Gli Elvezi combattono valorosamente presso le salmerie e, da un punto rialzato, scagliano frecce contro le truppe dei Romani e feriscono i Romani. Gli Elvezi combattono a lungo con i Romani, ma i Romani conquistano l'accampamento degli Elvezi.

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