Leander Abydenus pulcher puer erat et Heron, pulchram puellam, vehementer amabat ...

Leandro era un bel fanciullo di Abido, ed amava intensamente Ero, bella fanciulla. Il fanciullo e la fanciulla erano separati dall'Ellesponto, un stretto golfo di mare tra Sesto e Abido: infatti Leandro abitava ad Abido, Ero invece viveva a Sesto, sulla costa della Tracia.

Leandro desiderava essere a portata di mano per la fanciulla, ma il mare era burrascoso e le onde erano torbide a causa dei venti.

Leandro sedeva su uno scoglio e guardava, triste, le vicine coste della Tracia. Per tre volte il fanciullo appoggia il vestito sulla sabbia asciutta, e per tre volte, nudo, si tuffa nel mare, ma il mare rigonfio si oppone a Leandro. La Borea, un vento non dolce, si accanisce contro il povero Leandro.

Così Leandro supplica Eolo, il dio dei venti, e chiede la fine della tempesta, ma il crudele Eolo non ascolta il fanciullo sventurato: il mare viene sempre sconvolto dal vento impetuoso.

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-10-12 12:47:33 - flow version _RPTC_G1.3