Philippus Macedoniae rex vir iudicatur pariter armorum et conviviorum studiosus ...

Filippo, re di Macedonia, viene considerato un uomo amante nella stessa misura delle armi e dei banchetti: infatti, da un parte allestisce frequentemente banchetti sontuosi, dall'altra consuma in strumenti di guerra il suo denaro.

L'intelligenza di Filippo è elogiata spesso. Ama non soltanto la misericordia, ma anche il tradimento e l'inganno. Infatti coltiva amicizie, passatempi e affari non per passione, ma ai fini di un suo tornaconto, nell'odio è solito fingere benevolenza, dapprima suscita inimicizie tra gli amici, poi le seda in qualità di paciere.

L'eloquenza di Filippo viene spesso esaltata dagli uomini della Macedonia: egli sceglie le parole con cura e le tiene a mente in maniera ammirevole. Alessandro, il figlio di Filippo, invece, conduce apertamente le guerre, senza infingimenti, ma non sa dissimulare la collera. Ama eccessivamente il vino, il dono del dio Bacco, e nei banchetti spesso si accanisce contro gli amici: a causa di una piccola offesa è solito punire e talvolta uccidere.

Narriamo degli esempi della ferocia di Alessandro: nella sua casa l'uomo trafigge con la spada Clito durante un banchetto. Dà in pasto alle bestie feroci Lisimaco, suo amico, mantiene il Rodiese Telesforo in una gabbia, come un animale selvatico.

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