Post Plataicum proelium et de Medis victoriam Pausanias in diffidentiam cadit Lacedaemoniorum ...
Dopo la battaglia di Platea e la vittoria sui Medi, Pausania cade nella diffidenza degli Spartani.
Per questa ragione viene richiamato a Sparta e viene accusato; successivamente viene assolto. Quindi Pausania ritorna presso le truppe degli Spartani. Allora cambia l'abito della patria, ed indossa l'abito Medio: guardie del corpo Medie ed Egizie circondano Pausania; (egli) risponde in maniera arrogante, comanda in maniera crudele; non desidera ritornare a Sparta.
Si trasferisce a Colona, una città dell'Asia: lì prende decisioni ostili alla patria. Allora gli Spartani mandano degli ambasciatori a Pausania. Pausania ritorna in patria, e chiede il perdono del tradimento; tuttavia, viene messo nelle carceri di Stato dagli efori. Successivamente esce dal carcere; invia il giovinetto Argilio, con una lettera, al Medio Artabazo e chiede un aiuto dai Medi; tuttavia il fanciullo consegna la lettera agli efori.
Per questa ragione gli efori, a Sparta, catturano l'infido uomo. Pausania allora si rifugia nel tempio di Minerva, e si rinchiude nel tempio, ma immediatamente gli efori bloccano le porte del tempio.