Scipio omnes copias Hiberum traiecit ...
Scipione trasferì tutte le truppe al di là dell'Ebro. Qui stabilì di assalire Cartagine Nuova, città opulenta per le proprie risorse e colma di ogni equipaggiamento militare dei nemici (là si trovavano le armi, là il denaro, là gli ostaggi della Spagna intera).
L'accampamento fu posto attorno alla città; all'accampamento fu contrapposta, alle spalle, una palizzata (la parte anteriore, infatti, era difesa per natura). Scipione completò i lavori di fortificazione, e schierò anche le navi nel porto, come mostrando un assedio dal mare. Pertanto i Cartaginesi avanzarono fino all'accampamento romano. Si combatté aspramente: i rinforzi, ripetutamente inviati dall'accampamento, misero in fuga i nemici.
Per tutta la città, in verità, ci fu scompiglio: numerose postazioni di guardia vennero disertate, a causa della paura e del fuggifuggi. Le mura vennero sguarnite di difensori in molti punti: pertanto Scipione avanza sotto la città con grande coraggio, e i Romani a gara si arrampicano sulle mura. I Cartaginesi avevano ormai subissato le mura di uomini armati, e un gran numero di dardi era a disposizione. I Romani erano trattenuti dall'altezza delle mura, perciò Scipione inviò numerosi soldati in un'altra area della città: difattinell'altra area fu semplice l'assedio e, successivamente, la salita sulle mura; il muro infatti non era stato dotato di un'opera di fortificazione, né vi era stata collocata nessuna postazione di soldati armati, o nessuna difesa.
Nel luogo in cui penetrarono nella città senza combattere (lett. : "senza combattimento"), da lì i Romani proseguono verso la porta intorno alla quale era stata concentrata tutta la battaglia, si avventano sui nemici alle spalle e prendono la città.