Tullus magna gloria belli regnavit annos duos et triginta ...
Tullo regnò, con notevole gloria bellica, per trentadue anni. Dopo la morte di Tullo, il potere (così era stato stabilito) era stato riconsegnato ai senatori e questi avevano designato un interré, e in seguito il popolo elesse re Anco Marzio, nipote del re Numa Pompilio.
I cittadini romani erano lieti, perché gli antenati volevano le antiche consuetudini e la pace; Anco, invece, era memore sia di Numa sia di Romolo, e considerava indispensabile per il regno la pace mescolata col timore dei nemici.
Pertanto marciò insieme ai soldati ad una città limitrofa, Politorio, con un assedio la espugnò e trasferì a Roma la moltitudine degli abitanti. Alla nuova popolazione venne assegnato il colle Aventino, dato che il Palatino era la dimora degli antichi Romani, e che la rocca Capitolina era già stata assegnata ai Sabini e il monte Celio agli Albani.
Pochi mesi dopo, però, Politorio fu assalita di nuovo con la guerra, perché gli antichi Latini si erano impadroniti dello spazio vuoto, e Anco (li) sconfisse con un grande e terribile combattimento e fece ritorno a Roma con un considerevole bottino.