La metamorfosi di Scilla.

Minosse, re di Creta, con le sue truppe aveva devastato le coste di Argolide, antica regione della Grecia e aveva stretto in assedio la città di Megara.

A quel tempo il re di Megara era Niso: egli sulla testa, tra i bianchi capelli, aveva una ciocca rossa, testimonianza della continuità del suo potere. infatti l'oracolo di Apollo un tempo gli aveva annunciato: "Finché questa ciocca sarà rimasta sulla tua testa, tu conserverai il tuo regno". Ma Scilla, figlia di Niso, come vide il re Minosse, si innamorò di lui: infine non esitò a tradire il padre e la patria e ad offrire a lui la vittoria.

Tagliò nel sonno la ciocca a suo padre, corse attraverso l'accampamento nemico verso la tenda di Minosse, svelò il suo amore per il re di Creta e, come pegno (d'amore) mostrò la ciocca fatale. Ma la terribile azione spaventò l'animo di Minosse: egli allontanò immediatamente la folle vergine dai suoi occhi, fermò la guerra con i Megaresi e ritornò a Creta.

Ma Scilla, a causa della tristezza, si gettò nei flutti ma, gli dei del cielo, spinti dalla compassione, trasformarono la triste fanciulla in un airone, uccello d'acqua dalle piume rosse.

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