Una morte gloriosa - Il Tantucci laboratorio versione latino Cesare
Una morte gloriosa
versione latino Cesare traduzione dal libro
Il Tantucci Laboratorio 2 Pagina 194 Numero 14
Caesar, cum iniquo loco pugnari hostiumque augeri copias videret, praemetuens suis, ad T. Sextium legatum, quem minoribus castris praesidio...
Quando intuì che si combatteva in posizione sfavorevole e che le truppe dei nemici aumentavano, Cesare temendo per i suoi, ordinò al luogotenente T. Sestio, che aveva lasciato a difesa degli accampamenti più piccoli, di condurre subito le coorti fuori dagli accampamenti e disporle nella parte più bassa del colle sul lato destro dei nemici. Egli stessi, dopo essere avanzato un po', aspettava l'esito della battaglia. Il centurione M. Petronio, dopo avere tentato di scardinare le porte, attaccato da una folla (di nemici)
e non avendo speranza (di salvezza )per sé, dopo avere riportato ormai molte ferite, ai suoi soldati, che lo avevano seguito " Poiché - disse - non posso salvare me insieme a voi, almeno prowedero sicuramente alla vita di voi, che, trascinato dalla bramosia di gloria, ho messo in pericolo. Voi, essendovene data la possibilità, pensate a voi". Ai suoi soldati che tentavano di aiutarlo "Invano - disse - tentate di salvarmi la vita, che ormai mi mancano il sangue e le forze.
Andate via da qui, mentre vi è la possibilità, e ritiratevi presso la legione". Così combattendo dopo poco cadde e fu di salvezza ai suoi.