Nelle latomie di Siracusa Verre osò rinchiudere i cittadini romani
Quid ego de ceteris civium Romanorum suppliciis singillatim potius quam generatim atque universe loquar? ... Romani absentis dignitas, numquam species ipsa huiusce multitudinis in oculis animoque versata est?
Che cosa io potrei dire singolarmente degli altri supplizi dei cittadini Romani, piuttosto che in termini generali e nell'insieme?
Quel famoso carcere che fu costruito dall'assai crudele tiranno Dionigi, che viene chiamato "latomie", durante il governo di questo fu l'abitazione di cittadini Romani. Non appena uno avesse offeso l'animo o gli occhi di questo, era subito gettato nelle latomie. O giudici, osservo che a tutti ciò sembra indegno: infatti voi credete che sia opportuno che le leggi della libertà siano rispettate non solo qui, dove ci sono i tribuni della plebe, gli altri magistrati, il foro pieno di giudici, l'autorità del senato, la dignità e la moltitudine del popolo Romano, ma in qualunque luogo e nazione sia stato violato il diritto dei cittadini Romani, voi stabilite che ciò riguarda la comune causa della libertà e della dignità. Tu hai osato rinchiudere un così grande numero di cittadini Romani in prigioni di uomini stranieri malvagi e scellerati, ladri e nemici?
Non ti è mai venuto in mente il tribunale, l'assemblea popolare, questa folla tanto grande, che ora ti guarda con animo assai ostile ed assai avverso? Non ti si è mai presentato davanti all'animo e agli occhi il prestigio del popolo Romano assente, l'immagine stessa di questa moltitudine? (da Cicerone)