I muli e i ladri
Muli duo angusta via procedebant; lenti erant, quia multis sarcinis onerabantur. Unus tamen fiscos cum pecunia vehebat...miseris quidem obscura vita est, sed semper secura».
Due muli procedevano per una strada stretta; erano lenti, poiché erano appesantiti da molte some. Uno tuttavia trasportava casse con denaro e con il collo agitava un sonaglio squillante:
infatti era contento e superbo, poiché le sue spalle erano appesantite da monete d'argento; l'altro sosteneva sacchi pieni di molto orzo: sopportava il pesante carico con animo sereno e, quando con il bastone era indirizzato dal padrone verso erti pendii, non esternava lamenti sulla sua sorte.
All'improvviso dei briganti accorrono da un'imboscata: mettono in fuga il padrone, atterrano e feriscono il mulo che trasportava il denaro, mentre rompono le casse e rubano le monete; invece non tengono in conto l'altro mulo, poiché l'orzo non è prezioso e si trova con facilità sia nei campi sia nei granai dei contadini. Allora, mentre il mulo che era stato depredato piange la sua sorte, il mulo illeso dice: "Per quale motivo io non venivo ferito né i miei sacchi venivano rubati?
Perché i briganti disprezzano l'orzo. Perciò la ricchezza è infida, poiché procura una vana superbia e grandi pericoli; i poveri hanno senza dubbio una vita triste, ma sempre sicura".