Dopo la sconfitta del Trasimeno

Ad Trasumennum pugna inter paucas memoratur populi Romani clades....Quot casus exercitus victi fuerant, tot in curas distracti animi eorum erant.

Tra le poche sconfitte del popolo romano viene ricordata la battaglia presso il Trasimeno.

Quindicimila R omani vennero uccisi in battaglia, diecimila, dispersi in fuga per tutta l'Etruria, si diressero verso la città per diverse direzioni. Annibale, dopo aver lasciato andare senza riscatto quei prigionieri che avevano un nome Latino e aver messo in catene i Romani, non trovò, benché fosse stato cercato con grande attenzione per dargli sepoltura, il cadavere di Flaminio. A Roma, al primo annuncio di quella sconfitta, ci fu una grande affluenza del popolo nel foro, con grande terrore e tumulto.

Le matrone, vagando per le strade, domandano a coloro che incontrano, quale improvvisa sconfitta sia avvenuta e quale sia la sorte dell'esercito. E poiché, quasi fosse una pubblica assemblea, la folla, riversatasi nel comizio e nella curia, invocava i magistrati, infine, non molto prima del tramonto del sole, il pretore Marco Pomponio annunciò : "Siamo stati vinti in una grande battaglia". E sebbene nulla di certo fosse stato udito da lui, tuttavia, riempitisi l'un l'altro di voci, riferirono che il console con gran parte delle truppe fosse caduto, che pochi fossero i superstiti, o dispersi in fuga qua e là per l'Etruria, o catturati dal nemico.

Quante traversie vi erano state dell'esercito sconfitto, in tante preoccupazioni erano divisi i loro animi.

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