Istituzione di un rito propiziatorio - Lectio Brevior versione latino Livio
Testo latino: Devictis Sabinis, cum in magna gloria magnisque opibus regnum Tulli ac tota res Romana esset, nuntiatum regi patribusque est in monte Albano lapidibus pluisse....
Sbaragliati i Sabini, dato che il regno di Tullio e tutto lo Stato romano era in grande gloria e ricchezza, fu annunciato al re e ai patrizi che nel monte Albano piovessero pietre.
Poiché ciò si stenta a credere, furono mandati alcuni per vedere questo prodigio e, al loro cospetto, caddero dal cielo numerose pietre, non certo altrimenti come quando i venti portano nella terra la grandine addensata. Sembrò inoltre ad alcuni di sentire una grande voce dalla somma estremità del bosco, affinché gli Albani facessero secondo i riti degli avi dei culti sacri, come se fossero stati abbandonati dagli dei con la loro patria, e o avevano preso i riti romani, o come accade per sorte avevano dimenticato.
Fu ordinato anche ai Romani un novendiale sacro dallo stesso prodigio a carico dello Stato, o con una voce celeste mandata dal monte Albano (infatti è ciò che si narra) o con un avvertimento degli aruspici; certamente rimase usuale che, appena venisse annunciato uno stesso prodigio nefasto, si svolgessero delle feste per nove giorni.
Non molto tempo dopo Roma fu colpita da un'epidemia cui fece séguito una riluttanza alle prestazioni militari. Ciò nonostante, il bellicoso non dava tregua ai suoi sudditi, persuaso com'era che le esercitazioni militari fossero più salutari ai fisici dei giovani che l'aria di casa, finché lui stesso fu pure colpito da una malattia di lungo decorso.