Un colpo di stato fallito - LECTIO BREVIOR versione latino Giustino
Un colpo di stato fallito versione latino di Giustino
Princeps Carthaginiensium Anno opes suas ad occupandam dominationem intendit, regnumque invadere, interfecto senatu, conatus est....
Il principe dei Cartaginesi Annone indirizzò le sue risorse ad occupare il potere e tentò di attaccare il regno, una volta ucciso il senato.
E per questa malvagia azione scelse il solenne giorno delle nozze di sua figlia, affinché i suoi nefasti progetti fossero coperti dal culto della cerimonia sacra. Così predispose per il popolo un banchetto nei portici pubblici, e per il senato in casa sua, affinchè, dopo aver impregnato i bicchieri di veleno, uccidesse i senatori in segreto e senza testimoni, e potesse più facilmente occupare lo stato.
E trasmesso ai magistrati questo fatto grazie a dei servi, il delitto evitato non fu punito. Ma quello, stabilito di nuovo il giorno della strage, vedendo di essere stato tradito una seconda volta, temendo una denuncia, occupò una fortezza con ventimila servi armati. Lì, mentre incitava gli Afri e il re dei Mauri, venne catturato dai soldati del senato, colpito con bastoni, e, toltigli gli occhi e spezzategli le mani e le gambe, venne ucciso al cospetto del popolo : il corpo, lacero per le ferite, venne affisso ad una croce.
Anche i figli e tutti i parenti, anche se innocenti, vennero colpiti dal supplizio, affinché nessuno di una famiglia tanto malvagia sopravvivesse per imitare i suoi delitti o per vendicarne la morte.