Violento discorso di Annone contro Annibale
Violento discorso di Annone contro Annibale versione di latino di Livio tratta dal libro Instrumenta e lectio brevio
Numquam iuvenis flagrans cupidine regni ad exercitus in Hispaniam mittendus fuit. Aluistis vos hoc incendium quo nunc ardetis.
Saguntum vestri circumsedent exercitus unde arcentur foedere cum Romanis: mox Carthaginem circumsedebunt Romanae legiones. Sagunti ruinae - falsus utinam vates sim! - nostris capitibus incident; susceptumque cum Saguntinis bellum habendum cum Romanis est. 'Dedemus ergo Hannibalem Romanis?' dicet aliquis.
Poterit videri mea levis esse in hoc autoritatas propter veteres inimicitias cum Barcinis, sed hunc iuvenem, tamquam furiam facemque huius belli, odi ac detestor. Nec dedendus solum auctor rupti foederis est; sed devehendusin ultimas maris terrarumque oras ablegandusque eo (in un punto) unde sollicitare quietae civitatis nostrae statum non possit.
Ergo legati in Hispaniam mittantur, qui Hannibali nuntient ut exercitum ab Sagunto abducat et ipsum Hannibalem ex foedere Romanis dedant".
Giammai un giovane, ardente dal desiderio di guerra, si sarebbe dovuto mandare in Spagna presso i nostri eserciti.
Avete alimentato voi questo incendio, per il quale ora siete in fiamme. I vostri eserciti assediano Sagunto, donde si devono tenere lontano per il patto con i Romani: presto – gli dei allontanino ciò! - le legioni Romane assedieranno Cartagine. Le rovine di Sagunto – volesse il cielo sia un falso profeta – cadranno sulle nostre teste e, dopo aver intrapreso una guerra contro Sagunto, si deve avere contro i Romani.
Qualcuno direbbe: “ consegniamo dunque Annibale ai Romani?”. Potrebbe sembrare che la mia opinione autorevole sia di poco valore riguardo ciò a causa di antiche inimicizie con i Barca: ma odio e maledico questo giovane che considero la furia istigatrice di questa guerra. Questo non potrei negarlo. Non solo dovrebbe essere consegnato come fautore di un patto violato, ma dovrebbe essere trasportato ai confini del mondo e relegato in un punto donde non possa danneggiare la condizione della città.
Si mandino dunque ambasciatori in Spagna, i quali intimino ad Annibale di condor via l’esercito da Sagunto e di consegnare Annibale in persona ai Romani in conformità dei patti.