Agricola qui sedulum asinum iam emerat etiam lepidum catellum sibi comparavit ...
Un agricoltore che aveva già comprato un asino diligente, si procurò anche un grazioso cagnolino.
Il cagnolino era caro al padrone e trascorreva la vita nell'ozio; l'asino viceversa trasportava bisacce pesanti, insieme al cavallo tirava l'aratro nei campi, girava la mola nel mulino, sopportava una vita sventurata e difficile, e non riceveva l'affetto del padrone.
Infatti il padrone al cagnolino offriva una focaccia ogni giorno, all'asino della paglia e poco cibo. Il povero asino paragonò la sua vita con la vita del cagnolino e pensò così: Anche io sarò gradito al padrone, se mi sarò comportato così come il cagnolino, e avrò conseguito la sua benevolenza con i servizi e con le lusinghe. Così, quando il padrone si avvicinò, agitò festosamente la coda, saltellò graziosamente, appoggiò gli zoccoli sulle spalle del padrone.
Ma il padrone si spaventò e chiamò i servitori in soccorso. I servitori accorsero, tirarono via l'asino e lo percossero con bastoni duri.