Il giardino delle Esperidi
Eurystheus Tirinthius Herculem fratrem mandavit in hortum Esperidum ubi poma ex auro erant ...
Euristeo di Tirinto mandò il fratello Ercole nel giardino delle Esperidi, dove c'erano frutti d'oro.
Poiché la strada era sconosciuta ad Ercole, Proteo, dio marino, (gli) indicò la via. Dopo molti pericoli l'eroe coraggioso si spostò verso i confini estremi della terra e arrivò presso il dio Atlante, che con le spalle sosteneva il cielo.
Quindi domandò al dio dei frutti d'oro. Tuttavia una ceratura prodigiosa sorvegliava per tutto il tempo i frutti dell'orto ed Ercole tentava invano di cogliere i frutti dalla pianta. Allora Atlante colse i frutti;
nel frattempo Ercole sosteneva il cielo al posto del dio. Poi Atlante si rifiutò di alleviare la sofferenza all'eroe spietato. Ercole tuttavia fu libero con l'inganno e portò i frutti d'oro ad Euristeo.